I Grotti di Marogno sorgono sul sentiero che si snoda tra Motto e Marogno, costruiti fra le rocce e circondati da vigneti. Si tratta di 17 costruzioni. La maggior parte è ancora utilizzata per la conservazione del vino, di latticini e dei salumi. Fino agli anni Cinquanta del Novecento, uno di questi grotti era aperto al pubblico e durante i fine settimana si potevano apprezzare le specialità locali e si praticare il gioco delle bocce. Continuando il sentiero verso nord, dopo qualche centinaia di metri si raggiunge il torchio di Marogno. In tutta Dongio i torchi erano almeno quattro e appartenevano a più famiglie riunite in consorzi. Nella zona, la viticoltura è ancora abbastanza diffusa, destinata a produrre vino e grappa ma soprattutto alla consegna dell’uva alle diverse cantine della valle e del cantone per la produzione di vino di qualità. In passato il contadino vinificava per il proprio consumo e per far fronte alle decime nei confronti dei balivi (Landfogti) e della chiesa.

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