Aldo Balmelli è stato maestro di scuola elementare, si è sposato con una festa alla Cima Norma e vent’anni fa ha scoperto la passione per la fotografia.
«Mi fa andare in giro, mi apre gli occhi, e poi», spiega, «mi ha fatto scoprire un gioco che mi continua a divertire». Questo gioco consiste nel combinare le fotografie due a due, cercando un richiamo e creando una storia, un’impressione, uno squarcio di poesia, spesso con un pizzico di ironia.
«Prima ho cominciato con la Valle Maggia», racconta Aldo Balmelli. «Ho scattato molte foto e poi ho notato che formando delle coppie, esse svelavano di più l’una dell’altra». Ne sono nati una mostra e un libro impreziosito dai testi di Paolo Buletti, educatore, poeta e scrivano.
Poi il lavoro (gioco, lo chiama Balmelli) è proseguito in Valle Leventina e in Valle di Blenio. In questo momento sta setacciando Biasca e la Riviera con la sua Sony iper compatta.
Vi proponiamo qui una selezione di immagini che riguardano il territorio del Comune di Acquarossa, dove Aldo ha camminato, anche fuori dai sentieri, per scoprire pezzi di trattori, certe forme di albero o certe finestre, pezzi di affreschi, di giardino, comignoli, recinti, cimiteri e pollai. Quasi involontariamente, da questa ricerca ludica e estetica insieme, salta fuori uno spaccato del posto in cui viviamo, tra disordine e bellezza, antico, moderno e dettagli fuori dal tempo.
«Alla fine è una scusa per andare in giro», confida il fotografo. «Certo che se passi via in macchina non vedi molto. Devi scendere, entrare nei nuclei o farti un giro in campagna, fermarti a guardare. E poi trovi cose che magari ti divertono moltissimo, come a me».
Buona visione!
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