Rilanciare Leontica con il Larice

Un’associazione intende allargare la piazza del paese e valorizzare il contesto socio-economico della regione

Leontica si affaccia sulla valle, Leontica è la soglia del Nara, Leontica ha troppe case con il cartello Vendesi. Leontica è bella, la sua strada porta a Negrentino, si incontrano tante macchine con targa svizzero-tedesca, ma non basta. E se si facesse qualcosa? Se si riaprisse un negozio, l’osteria, o almeno un bar con punto vendita di prodotti locali, se si offrisse un’idea ricreativa, culturale a chi passa di qui e a chi vive nei dintorni? È proprio da queste considerazioni che è partito il progetto Larice. Tre appassionati di Leontica si sono trovati un giorno davanti a un bicchiere di bianco e hanno cominciato a discutere; non era ancora vuoto del tutto che aveva già preso una decisione: proviamo a costituire un’associazione, proviamo a mettere un po’ di vita in questa piazza del paese.
La piazza
I tre leontichesi sono: Jean-Pierre Posse, imprenditore; Roberto Meyer, architetto che lavora in banca nel campo dell’immobiliare; Loris Beretta, coordinatore di progetto in seno all’Ente regionale di Sviluppo Bellinzonese e Valli. Le loro risorse si uniscono per gestire il progetto dal punto di vista finanziario, tecnico, comunicativo. Oltre al loro impegno, si avvalgono anche della collaborazione con Letizia Gianora della Gianora.
«Il fulcro del Larice sarà la piazza», mi spiega il presidente dell’Associazione, Roberto Meyer. «Ogni luogo ha bisogno di un centro da cui partire: un punto di informazione, ristoro, piacere. Possiamo immaginare di creare una piazza in cui si ha voglia di fermarsi; si aggiungerebbe la terrazza con i tavolini del bar, ci sarebbe la panchina con la fontana e la meravigliosa vista davanti, l’offerta di informazione turistica, un frigorifero per la vendita di prodotti locali come formaggi e salumi e perché no anche artigianato e libri… Da lì infatti partirà anche il nuovo Sentiero che verrà inaugurato quest’estate verso la Pozza del Felice…». Si perdono pochi posteggi, si guadagnano persone.
Il Larice si prefigge di acquistare lo stabile dell’osteria e procedere ai lavori di riqualifica della piazza. La gestione dell’esercizio poi sarà data in gestione, mentre l’associazione continuerebbe a promuovere il territorio con offerte ricreative e culturali.
Cultura, gastronomia e natura
Non si tratta di inventare chissà cosa, ma di illuminare le meraviglie che già esistono. Per esempio con una mostra fotografica, una cena speciale, una serata culturale, il cinema all’aperto, un concerto nella chiesa del Negrentino, una fermata durante una passeggiata organizzata in Valle e così via. Ogni idea che arriverà da fuori sarà valutata e il comitato proporrà le sue, avvalendosi in futuro di qualcuno che potrebbe proprio occuparsi della parte culturale.
Alcuni mesi fa, lo ricorderete forse, era stato spedito a tutti i fuochi un volantino con la presentazione del progetto Larice e la richiesta di esprimere il proprio interesse. La risposta era stata molto incoraggiante: 140 persone che si dichiaravano potenziali soci e una ‘promessa’ di contributi che raggiungeva i 20mila franchi. Gente della Valle e proprietari di case secondarie avevano accolto con entusiasmo questa proposta. «Ma noi sappiamo che dobbiamo guadagnarci la fiducia di tutti, anche di chi non è ancora convinto che questo progetto possa essere benefico per il territorio», assicura Meyer. «Vorremmo veramente dare spazio a tutti, a chi desidera solo veder riaprire la bettola per stare con gli amici, e a chi è curioso di trovare un arricchimento e un divertimento in più sotto casa».
Tempistiche e fondi
Per ora l’Ufficio cantonale dello sviluppo economico ha riconosciuto al progetto un importante sostegno tramite l’assegnazione di misure finanziarie per le regioni di montagna, concedendo un sussidio a fondo perso proveniente dai fondi federali e cantonali previsti dalla Legge sulla politica regionale. Si sta procedendo alla realizzazione di uno studio di fattibilità con un business plan e una valutazione architettonica per lo stabile da ampliare. Poi, se il progetto si rivelerà solido, si passerà alla richiesta fondi, alla domanda di costruzione, all’acquisto dell’edificio e infine ai lavori. Si stanno già cercando le persone idonee alla gerenza del bar.
Il progetto dovrebbe costare sul mezzo milione e l’intenzione è quella di aprire con una parte consistente dell’offerta entro la fine del 2022.

AUTORE
Sara Rossi Guidicelli

PUBBLICAZIONE
Rivista 3valli

DATA DI PUBBLICAZIONE
01 Giugno 2021

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