Visita allo spazio giovanile di Dongio, un pomeriggio di maggio…
Entro e l’ambiente è favoloso. Il luogo è molto bello ma soprattutto c’è un gruppo di ragazzi che suonano preparandosi alla festa di sabato. Mi immaginavo i musi lunghi di certi adolescenti tormentati, invece guarda un po’, mi sbaglio di grosso.
Siamo al C’entro di Dongio, dove tutti gli allievi di scuola media e dintorni che vogliono possono trascorrere del tempo, il mercoledì a pranzo e al pomeriggio, il sabato e talvolta la domenica. Visto che il 20 maggio festeggia i suoi primi dieci anni di vita, il centro giovanile della Valle di Blenio ha organizzato insieme agli amici del Sosto una festa al Polisport di Olivone dove i ragazzi del C’entro suoneranno alcune canzoni [l’articolo è stato scritto prima di quella data, n.d.r]. Oltre a loro, allieta la festa Rocco Lombardi e la sua musica jazz rock e I cugini di Montagna che invogliano a ballare anche i più timidi.
Quando vado a incontrare Christian Polti, l’animatore socio-culturale che tiene aperto il C’entro e organizza insieme a ragazzi varie attività e gite, sento le prove per il concerto con il Maestro Daniel Macullo, chiamato per l’occasione, ma vedo anche alcuni momenti tipici dello spazio giovanile: chi gioca a biliardo, chi chiacchiera sul divano, chi si prende da bere al bar, chi è immerso in un videogioco, chi sta a guardare cosa fanno gli altri. Due ragazzi delle medie sono invece intenti a fare i compiti.
«Non sono un animatore da villaggio turistico», mi spiega Christian, che sa portare in modo molto elegante la sua cresta punk in cima alla testa. «Qui i ragazzi vengono e fanno quello che vogliono, nel senso che ci sono giochi, divani, tavoli, la buvette, lo stereo e molti si arrangiano, non hanno bisogno di me per sapere cosa fare. Io sono presente e soprattutto sono all’ascolto. Facciamo riunioni e vediamo ogni volta quali sono le loro proposte. Io cerco di esaudire i desideri, di guidare in modo concreto i loro progetti, di offrire o cercare insieme le risorse per realizzarli». Quest’anno per esempio il gruppo ha voluto creare un documentario, l’anno scorso un video musicale; d’estate si fa sempre qualche uscita, come per esempio in tenda a pescare ad Arbedo, o in montagna a campeggiare e passeggiare; il biliardo, che era vecchio e malandato, è appena stato restaurato interamente da loro stessi.
«Ho la scheda di ognuno, conosco i genitori. Ci sono quattro ragazzi tra i più assidui che formano un comitato di rappresentanza a cui chiedo il parere per ogni decisione. Loro si informano dagli altri e mi dicono i progetti che vorrebbero li aiutassi a sostenere» e aggiunge: «Ogni anno facciamo anche una giornata di volontariato svolgendo qualche lavoro utile per il Comune o altre associazioni».
L’arredamento mi piace moltissimo: anche questo è frutto del genio dei frequentatori del C’entro. È comodo e allegro, accogliente e sano. «Qui è un po’ come andare dai nonni: sei da adulti, ci sono regole da seguire, però un po’ meno che a casa. Per esempio nessuno ti dice che devi mangiare le verdure, mangi quello che vuoi… però se qualcuno si comporta male lo posso anche mandare via». Arrivano due ragazzi che sembrano più grandi degli altri, forse hanno già 16 anni. Christian li saluta ridendo: «Ehi, non avete proprio niente di meglio fare oggi se siete qui!», scherza, e poi si raccomanda: «Attenti al linguaggio!». Il C’entro sostituisce le piazze, che qui in Valle scarseggiano; offre un posto dove andare quando piove, quando non si sa cosa fare, con chi. Qualcuno viene sempre, anche se non sempre è pieno. Christian Polti, come prima di lui Alice Capretti (responsabile del Centro giovanile fino a tre anni fa), ha una laurea in ambito sociale. Lavora anche a tempo parziale a Giubiasco, come coordinatore dell’Associazione Giovanimazione, che riunisce tutti i centri giovanili del Cantone. «Siamo formati sulla prevenzione, le dipendenze e il disagio. Parlo con i ragazzi dei temi scottanti, per esempio in questi giorni sulla violenza negli stadi, perché è di attualità», mi spiega l’animatore socio-culturale.
Quando riparto mi salutano tutti, faccio in bocca al lupo per la festa di sabato. Mi rimane un bel senso di gioco, di quello che non si perde con l’infanzia, ma che, se trovi il posto giusto, puoi continuare a coltivare. In fondo, diventare grandi, non è solo una fatica, se ci sono gli amici…
Il C’entro è un centro giovanile sovvenzionato dai Comuni di Acquarossa, Serravalle, Blenio e in parte dal Cantone Ticino dip. Dss / Ufag. La struttura si trova a Dongio, ed è aperta ai giovani tra gli 11 e i 18 anni, con lo scopo di offrire loro uno spazio per il tempo libero in un ambiente protetto. La partecipazione è libera, in modo da favorire il confronto e la condivisione tra i presenti. Ci sono varie possibilità di svago: calcetto, ping-pong, biliardo, videogiochi, computer, libri, riviste, musica, feste, concerti, serate cinema, cene, attività esterne, vacanze, colonie… e tanto altro ancora! All’interno è disponibile un piccolo bar con bibite e snack a prezzi modici e varie informazioni su tematiche giovanili e servizi presenti sul territorio. Il programma e le problematiche legate al C’entro, vengono discusse mensilmente con il gruppo durante il comitato; il progetto si basa sulla partecipazione attiva dei giovani. L’animatore è sempre presente per rimanere in ascolto dei desideri e bisogni dei giovani!
Approfondimenti
AUTORE Sara Rossi Guidicelli
PUBBLICAZIONE Rivista 3valli
DATA DI PUBBLICAZIONE 01 Luglio 2017
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