L’oratorio di Santa Maria Nascente a Motto

L’oratorio dedicato alla Natività di Maria è sorto intorno ad una cappelletta con affresco risalente ai primi anni del cinquecento. E infatti menzionato nel 1577 da mons. Bernardino Tarugi, delegato di san Carlo Borromeo, con l’ordine di “ … unire bene alla chiesa il portico che gli è davanti, e che si faccia più grande verso il fiume, con rispettiva porta …”. L’ordine fu completato in seguito. Momenti critici furono vissuti dall’oratorio a seguito di ripetute situazioni di degrado della “fabbrica” che inesorabilmente si presentarono nei secoli successivi. L’aggiunta delle cappelle laterali di San Carlo e di San Giuseppe ne completarono la struttura. La chiesetta diventerà pure chiesa parrocchiale in sostituzione della chiesa dei ss. Luca e Fiorenzo situata a sud di Crespogno, andata distrutta con tutto il paese nella buzza del 1758. E tale resterà fino all’inaugurazione della nuova chiesa di Dongio, l’attuale, nel 1763. Un corposo restauro avvenne all’inizio del Novecento. Altri, parziali, si susseguirono fin verso la metà dello stesso secolo. L’interdizione di accesso all’oratorio del 2013, che perdura anche attualmente data la sua instabilità, potrà essere tolta solo a conclusione dei lavori in atto, previsti su due tappe e che ridaranno allo stabile ed agli addobbi lo splendore che si meritano.

Piero Bianconi in “Arte in Blenio. Guida della Valle” del 1944 così descrive l’oratorio:
“… (di proprietà della Parrocchia di Dongio) … è uno dei più festosi e ricchi esempi di fastosità del primo barocco (…): stucchi, pitture, tele e ferri battuti (ora in parte scomparsi) compongono un insieme armoniosamente sontuoso: gioiello che bisogna godere senz’altra preoccupazione che estetica (…). L’effetto di queste tre cappelle che, nella chiesetta centrata dal Cristo in croce sulla trave dell’arco maggiore, compongono un così ricco complesso di stucchi policromi e di pitture con le corti incorniciature dei prospetti che le collegano, è di generosa bellezza: d’una liberalità barocca ancora frenata da classica aristocrazia …”.

Approfondimenti

Bibliografia

Bianconi Piero, Inventario delle cose d’arte e di antichità 1, Le tre valli superiori: Leventina, Blenio e Riviera., Bellinzona, S.A. Grassi & Co, Bellinzona 1948 : Bianconi Piero,

Arte in Blenio, Guida della Valle; S.A. Grassi & Co., Bellinzona-Lugano;, 1944.
Anderes Bernhard

Guida d’arte della Svizzera italiana, Porza-Lugano, Edizione Trelingue, Società dell’arte in Svizzera, 1998.

AUTORE
Piero Ferrari

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