Largario, una frazione del comune di Acquarossa, è un luogo che racconta storie di cambiamento, comunità e tradizioni. Fino al 2004, Largario era un comune a sé, un microcosmo che, con l’aggregazione di altri otto comuni, ha dato vita al nuovo comune di Acquarossa. Negli anni Ottanta, Largario contava solo 11 abitanti, con il primato di comune più piccolo della Svizzera. La sua storia è ricca di aneddoti e ricordi che riflettono il carattere e l’unità dei suoi abitanti. Con così pochi residenti, non poteva esistere un municipio vero e proprio; infatti, negli anni Settanta, ilConsiglio di Stato istituì una gerenza affidata al signor Bruno Cima, che in pratica fungeva da municipio.
Quando mi sono trasferito a Largario nel 1983, ho scoperto un mondo affascinante e un po’ misterioso. Ero molto giovane e non capivo tanto di come funzionasse un comune, anche se piccolo. Partecipavo sempre con grande interesse alle assemblee comunali, dove la comunità si riuniva non solo per discutere questioni locali, ma anche per esaminare consuntivi e preventivi, proprio come un vero e proprio comune con tutti gli obblighi istituzionali.
In quelle riunioni, il signor Bartolomeo Martinali, affettuosamente soprannominato ‘Bartola’, era una presenza costante. Bartola si poteva definire il saggio del villaggio, aveva una conoscenza profonda della storia, del territorio e dei confini di Largario. Ricordo ancora il giorno in cui mi portò a vedere sul terreno i termini di confine con gli altri comuni. Ogni metro quadrato sembrava avere un significato, un valore che rispecchiava la vita e le tradizioni di chi vi abitava.
Per concludere l’assemblea con un momento conviviale, che di solito iniziava alle dieci della domenica mattina, Bruno portava sempre l’occorrente per brindare, tirando l’ora di pranzo. Questa pratica è ancora diffusa anche ad Acquarossa, a livello di consiglio comunale, almeno per l’incontro di fine anno, detto del preventivo, dove si brinda e si mangia il panettone.
Un episodio particolarmente significativo rimane impresso nella mia memoria. Durante una delle assemblee, Bartola menzionò una rivalità storica tra le famiglie Barbara De Leoni e Martinali, risalente al 1929, quando i De Leoni avevano ‘portato via il servizio calla neve’ fino in Caslasch, probabilmente ancora effettuato con i buoi e il ‘Puncin’, lasciando i Martinali in difficoltà. Quei tempi erano duri e la fame era una realtà concreta. Oggi, guardando indietro, è chiaro che quelle rivalità appartengono a un passato che ha comunque forgiato il carattere delle famiglie.
Oggi, Largario è cambiato. Da un comune con 11 abitanti e una media di età avanzata, è passato a una comunità vibrante di 34 persone, con una media di età significativamente più bassa. La rivalità tra le famiglie è svanita, sostituita da un forte senso di unità. I residenti di Largario vivono ora come una grande famiglia, con legami solidi e la presenza di otto bambini, dagli 11 mesi agli 11 anni,porta una ventata di freschezza e gioia.
Le tradizioni comunitarie sono ancora vive. Durante l’anno, ci si riunisce per grigliate e festeggiamenti. Uno dei momenti più attesi è l’inizio di dicembre, quando, insieme ai bambini, montiamo l’albero di Natale in piazza. È un evento che riunisce tutti, creando un’atmosfera di festa e condivisione. Ogni famiglia porta qualcosa da mangiare: formaggi, salumi, carpacci, fondue, raclette e ogni ben di Dio. In un’abitazione privata, ci si riunisce per festeggiare come una vera famiglia, condividendo non solo il cibo, ma anche risate e storie.
Questa nuova era di Largario è caratterizzata da un forte spirito comunitario. I bambini corrono liberi, giocano insieme e crescono in un ambiente immerso nella natura, amorevole e accogliente. Le famiglie collaborano, si aiutano a vicenda e celebrano le piccole gioie quotidiane. Le grigliate e le feste non sono solo occasioni di svago, ma rappresentano un modo per cementare legami e costruire ricordi indelebili.
Largario è un esempio di come una comunità possa evolversi, superando le rivalità del passato e abbracciando un futuro di unità. Qui, ogni giorno è un’opportunità per scrivere nuove storie, per sognare e per condividere. La bellezza di Largario risiede nella sua capacità di trasformarsi, mantenendo vive le tradizioni e creando nuovi legami, rendendolo un luogo speciale dove ogni abitante, vecchio e nuovo, può sentirsi a casa.

AUTORE Odis B. De Leoni
PUBBLICAZIONE Rivista 3valli
DATA DI PUBBLICAZIONE 01 Maggio 2025
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