Ha la copertina color dell’acqua termale ed è stato pubblicato poche settimane fa: un volume edito da Salvioni e curato da Bruno Grata, Fabrizio Panzera e Giulio Foletti sulle Terme di Acquarossa. Il sottotitolo Territorio, storia e cultura indica che non si tratta di uno studio di fattibilità sull’ultimo progetto proposto per riaprire le terme, bensì di uno strumento per conoscere meglio ciò che furono, e come siamo arrivati alla situazione odierna. Le Terme di Acquarossa è una raccolta di brevi saggi monografici accompagnati da un ricco apparato fotografico (molte bellissime fotografie d’archivio) e iconografico. È stato pensato dalla commissione culturale della Banca Raiffeisen Valblenio, di cui fa parte Bruno Grata, per festeggiare i 50 anni della sua presenza in valle. Non era ancora stato scritto un libro sulla storia delle terme. Il ricavato delle vendite sarà devoluto ad associazioni no profit della valle.
Una parte storica porta il discorso sulle dimensioni sociali, culturali e etnografiche delle terme nell’area alpina e ticinese, dall’antichità ai giorni nostri. Si parla del mondo particolare che ruotava attorno alle acque salutari, dalla descrizione degli stabilimenti all’evoluzione del costume da bagno nel tempo (Patrizia Pusterla Cambin). Un contributo di Fernando Ferrari mette a fuoco la frazione di Acquarossa, un tempo parte del Comune di Lottigna e nodo strategico delle strade di accesso al Lucomagno, tanto che, a cavallo tra Ottocento e Novecento divenne un centro turistico e sanitario, con tanto di stazione ferroviaria.
Francesca Corti invece fa la ‘storia medica’ delle terme rosse, analizzando le virtù guaritrici delle sorgenti di Sattro e Sciarina. Dal 1446 a oggi i fanghi furono adoperati come efficace e salutare rimedio contro affezioni polmonari, dermatosi, disturbi gastrici, nervosi e ginecologici, anemie e malattie del sangue. Nathalie Tami Gianola, insegnante ad Acquarossa, che dalla finestra della sua aula vede proprio l’ex stabilimento termale, dove oggi abita il proprietario Rinaldo Greter, nel suo saggio propone di ripercorrere le travagliate vicende imprenditoriali dello stabilimento termale, fino alla dolorosa chiusura del 1971, descrivendo poi sommariamente i molti e infruttuosi progetti di rilancio succedutisi da allora.
Seguono poi due distinti contributi che si occupano degli aspetti geologici e chimici delle sorgenti, scritti da Magalie Scheder e Priska Binz Nocco che si chiedono rispettivamente: perché tali acque sgorgano proprio qui? E: che cosa le rende benefiche per la salute nostra e degli animali?
Troviamo infine due saggi sull’architettura delle terme, del parco e della frazione di Acquarossa, (Giulio Foletti); Tommaso Fiorini propone invece una rilettura del significato urbanistico architettonico dell’insediamento termale.
A conclusione del volume alcuni allegati tra cui una lunga bibliografia, una cronologia e alcuni estratti di giornali d’epoca (fino a inizio Novecento).
AUTORE Sara Rossi Guidicelli
PUBBLICAZIONE Rivista 3valli
DATA DI PUBBLICAZIONE 01 Luglio 2011
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