Pippo Gianella: collezionare oggetti che raccontano storie

Giuseppe (Pippo) Gianella è un personaggio conosciuto molto conosciuto in Valle per la sua carica di Giudice di Pace dal 1991 fino al 2017, ma forse anche perché ha tre figlie, una moglie gentile ed è stato campione di bocce e di scopa. Lo incontriamo quest’estate nello studio della sua casa ad Acquarossa, lungo il fiume. Tutta la casa ospita quadri e oggetti scelti con cura, ma lo studio è una miniera di notizie del passato, ben catalogate e conservate. Vogliamo farci raccontare questa sua passione per il collezionismo.
«Da piccoli, a casa di Vanni Fiorini, insieme ad alcuni amici abbiamo iniziato con una raccolta di francobolli, ma ci dedicavamo al collezionismo solo nelle giornate di cattivo tempo…», ricorda.
Poi da adulto, con un collega di lavoro che era vice presidente della Società filatelica ticinese, ha cominciato a collezionare sia francobolli sia cartoline, che spesso vanno insieme. «Mi sono subito accorto che non sarebbe stato semplice avere l’ambizione di raccogliere materiale da ogni parte del mondo; è un lavoro lungo, che rischia di restare molto lacunoso e oltretutto richiede parecchi soldi. Allora mi sono concentrato sulla Valle di Blenio».
Pippo Gianella, che ha lavorato per 40 anni alla Timcal come responsabile del magazzino, di formazione è disegnatore di macchine. La passione per il disegno, oltre che per la sua terra, è dunque un filo rosso che accompagna e influenza anche le sue inclinazioni. Così, oltre alle cartoline di valore, ha iniziato a comprare anche incisioni, ex libris e qualche dipinto.
«Un tempo si andava alle fiere, alle manifestazioni in cui c’erano molti commercianti in questo ramo dell’antiquariato che si presentavano. Oggi più che altro avviene tutto su internet. Prima acquisti e poi ricevi a casa. Prima vedi sullo schermo e solo dopo tocchi con mano. Qualche truffa può sempre esserci, quindi è bene avere occhio e prudenza. Trovare qualcosa di bello è una grande emozione, ma quando arriva il pacco a casa e lo scarti e ti rendi conto di cosa hai preso, del suo vero stato di conservazione, è un piacere ancora più forte».
Sì, perché questi oggetti hanno tutti una storia. Sono passati fra le mani di persone, che gli hanno attribuito un significato particolare. Ci sono biglietti d’amore, lettere a casa di emigranti, testimonianze di una vita personale e collettiva.
Le cartoline più preziose sono quelle ‘viaggiate’ e quelle ‘animate’, come si dice in gergo: significa quelle con l’affrancatura e quelle che ritraggono esseri umani. Le più interessanti hanno un francobollo o un timbro speciale, sul davanti recano un’immagine di valore e magari raccontano anche una storia. Per farmi un esempio, Gianella tira fuori una cartolina che è stata scritta dal Belgio a un parente di Semione, a cui però non è mai arrivata: è stata bloccata alla frontiera a causa della guerra e ha il timbro in tedesco che ne vieta lo sconfinamento perché ritrae un paesaggio. Fosse stato un disegno, sarebbe passata…
Per una cartolina, in Ticino si può arrivare fino quasi a 1000 franchi, ma la più bella busta affrancata che Gianella possiede l’ha trovata in una discarica, risalente al 1930.
Nella sua collezione ci sono anche foto di Donetta inedite, una serie di fotografie di mestieri femminili di una volta, le cartoline ad acquaforte dell’incisore Federico Marioni e alcuni splendidi raccoglitori con dentro testimonianze dell’emigrazione vissuta in Valle di Blenio. Dai Pagani, di Torre, che sono andati a Londra ad aprire un albergo, di cui possiede anche un portasigari e alcune caraffe, ai Gatti, di Dongio, che avevano ristorante, albergo e negozio e di cui Gianella mi mostra alcuni ventagli delicatissimi. Della famiglia Biucchi ha qualche bottiglia di gazzosa e birra prodotte a inizio Novecento nella loro fabbrica di Londra; mentre degli Antonioli, di Lottigna, mi mostra i menu, i prospetti, i gettoni del grande e lussosissimo albergo che avevano aperto a Bruxelles un secolo fa.
Una scatola di cartone in particolare mi emoziona. È di un azzurro scolorito e reca la dedica in grande: Ai gloriosi feriti francesi. Conteneva del cioccolato e sopra, in piccolo c’è scritto: Dagli svizzeri ticinesi del Comune di Malvaglia, 14 luglio 1915.
Gianella è sempre alla ricerca di altro materiale che parli, che siano cartoline, oggetti, documenti, fotografie e via dicendo. Quello che più di tutto gli piacerebbe sarebbe trovare qualche bella busta del periodo 1850-70 partita dalla Valle di Blenio verso l’estero.

AUTORE
Sara Rossi Guidicelli

PUBBLICAZIONE
Rivista 3valli

DATA DI PUBBLICAZIONE
01 Luglio 2023

Nessun commento

Sorry, the comment form is closed at this time.