Ferdinando Gianella, ingegnere bleniese dell’Ottocento

Uscito nel 2018 un volume su Ferdinando Gianella (1837-1917): ingegnere, architetto, consigliere di Stato, fotografo amatoriale e padre di dodici figli

Quali sarebbero i capitoli della biografia se qualcuno scrivesse la storia della vostra vita? Per Ferdinando Gianella (1837-1917), nato a Leontica, quattro autori hanno scritto quattro capitoli sugli altrettanti ambiti della sua vita: l’uomo, l’ingegnere, il politico e il fotografo.

Il libro è uscito alla fine di questo inverno ed è curato da Valentina Cima. È il quarto volume della collana Impronte bleniesi voluta dalla Fondazione Voce di Blenio.

Valentina Cima è architetta e si è laureata a Zurigo con un lavoro di diploma proprio su Ferdinando Gianella; gli altri autori sono tre storici: Letizia Fontana, Fabrizio Mena, e Gianmarco Talamona. Ognuno di loro ha curato un capitolo, raccontando nei dettagli molto di quello che l’ingegnere bleniese ha realizzato nella sua vita e dandogli ‘spesso e volentieri la parola’, come scrive la curatrice nella prefazione. Il tutto è correlato da magnifiche foto della famiglia Gianella e immagini delle opere che Ferdinando contribuì a realizzare, la maggior parte scattate da lui stesso. Una lettura piacevole a cui vogliamo invogliare con queste righe, offrendo qualche piccolo stralcio di informazioni prese da quanto scaturito da anni di ricerche da parte dei quattro autori.

L’uomo

Dopo il ginnasio, Ferdinando Gianella va a Monza a compiere gli studi liceali. Poi prosegue gli studi universitari a Parma, dove si laurea in scienze matematiche e fisiche. Inizia la sua pratica in un ufficio di Parma, e poi nel 1860 torna in Ticino, dove ci sono molte opportunità di lavoro. Nel 1867 inizia a tenere un diario che proseguirà fino alla sua morte, nel 1917. Quella quarantina di agende (una all’anno) e altre fonti offrono agli autori una ricca e variegata documentazione originale: appunti, lettere, piani e fotografie che i discendenti hanno donato all’Archivio di Stato di Bellinzona.

Racconta Valentina Cima: «La lettura dei documenti dischiudeva man mano l’immagine viva del carattere dello scrivente: un uomo forte e determinato, a volte impaziente, aspro, capace di giudizi sferzanti, ma anche di divertente ironia e di giocosa tenerezza in famiglia».

Ferdinando Gianella era ingegnere di formazione, autodidatta nel campo dell’architettura e amante della fotografia; inoltre coltivava passioni e soddisfaceva curiosità con quel carattere eclettico così frequente fra i professionisti dell’epoca.

Si è sposato due volte. La prima con Antonia Gatti, che gli ha dato tre figli ed è morta dando alla luce la quarta. Otto anni dopo Gianella si risposa con Giulia Andreoli con cui fa altri nove figli e che gioca un ruolo di primo piano sulla sua vita professionale e politica. Dalle lettere infatti si evince che c’era una grande complicità nella coppia e che l’ingegnere rendeva partecipe la moglie dei suoi progetti professionali entrando anche in dettagli tecnici.

L’ultimogenita, Lycia (1910-1999), nata quando Ferdinando aveva 72 anni, è stata colonna portante del mensile Voce di Blenio che ha diretto dal 1970 fino agli ultimi giorni della sua vita.

L’ingegnere

Nella sua vita, Gianella è stato soprattutto attivo nelle scienze ingegneristiche, realizzando le misurazioni trigonometriche di gran parte del territorio cantonale, partecipando alle opere di canalizzazione del fiume Ticino e della Maggia, alla costruzione di numerose strade e ponti, alla realizzazione della ferrovia del Gottardo prima e delle ferrovie regionali poi. In ambito architettonico ha inoltre progettato molti edifici dei generi più differenti, da scuole a stazioni a chiese ad abitazioni private. È ricordato come promotore di alcune importanti realizzazioni nel Ticino dell’epoca: la bonifica del piano di Magadino, l’incanalamento del Ticino e della Maggia e la costruzione della strada delle Centovalli.

Strade, ponti, ferrovie, ripari contro le frane, canalizzazioni di fiumi e torrenti, acquedotti, edifici pubblici e privati, misurazioni: nell’Ottocento il nostro Cantone era tutto un fermento di costruzioni e opportunità di lavoro per gli ingegneri.

È Gianella il costruttore dell’ospedale di Acquarossa, della Chiesa di Bedretto e di quella di Comprovasco, dell’albergo Olivone e Posta, la casa comunale di Torre e di Leontica, solo per citare alcuni importanti edifici presenti sul territorio delle Tre Valli.

Il politico

Gianella è stato poi uomo politico: dal 1884 al 1892 ha rivestito la carica di consigliere di Stato e in qualità di capo del Dipartimento delle pubbliche costruzioni ha promosso numerose iniziative per lo sviluppo infrastrutturale del Cantone. Già a fine Ottocento inizia a dare impulso all’idea di una Ferrovia Biasca-Acquarossa; è poi coinvolto in prima persona nella prima fase di realizzazione. L’esecuzione vera e propria tuttavia sarà seguita da altri, anche se resta un’opera a cui ha sempre tenuto moltissimo.

Il fotografo

Amatore di fotografia, Ferdinando Gianella ha scattato moltissime immagini di paesaggi, ritratti di famiglia e delle opere di costruzione che lui stesso aveva realizzato. L’Archivio Donetta gli ha dedicato un’esposizione nel 2015. Ci sono foto di cui sappiamo molto perché i membri della famiglia Gianella si sono sempre scritti moltissime lettere e talvolta allegavano uno scatto del padre, descrivendo nei dettagli come si era svolto.

Non ha mai pensato di fare di questo hobby un guadagno: ha rifiutato di dare le sue immagini della ferrovia Biasca-Acquarossa perché secondo lui non erano abbastanza belle. Eppure parla spesso di se stesso come di un uomo ‘sempre in bolletta’, anche se comunque poteva permettersi questo passatempo, all’epoca assai oneroso.

AUTORE
Sara Rossi Guidicelli

PUBBLICAZIONE
Rivista 3valli

DATA DI PUBBLICAZIONE
02 Aprile 2018

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