Non è una festa di Carnevale, eppure ci si traveste, si evade dalla vita quotidiana e si entra in una dimensione di piacere, sforzo fisico e divertimento. La Telemarkada è una festa che gli appassionati della Scuola di Sci e Snowbord (Sss) Nara organizzano ogni anno per far conoscere lo stile Telemark e che si è appena svolta all’inizio di febbraio per la decima edizione.
Telemark è una regione della Norvegia molto, molto fredda, dove la vita era molto, molto dura. Un signore norvegese, invece di passare la vita a lamentarsi che era impossibile fare due passi senza sprofondare nella neve fino al collo, un giorno ebbe un lampo di genio. Gli era sempre sembrato che se avesse avuto una slitta sotto i piedi, come le carrozze di città, tutto sarebbe stato più facile. «Ebbene: prendiamo esempio dalle carrozze», si disse. Fabbricò delle assi di legno piuttosto lunghe e un po’ più larghe dei suoi scarponi e se le legò alla punta dei piedi, così che fosse facile camminare senza sollevare l’asse, e provò: andava molto meglio! Ora poteva spingersi con le gambe e sci… volare! Correva l’anno 1880, e cento anni dopo, quando già gli sci avevano un nome, erano fatti di plastica e il tallone doveva assolutamente essere agganciato, e quando lo sci era diventato uno sport con tanto di Olimpiadi, seggiovie e tutta un’industria del turismo che gli girava attorno, alcuni pazzerelli decisero che in fondo perché no, il passato era anche fatto per essere riesumato e per offrire il piacere di riviverlo. E così, un po’ come Carnevale, il Telemark ci permette di diventare qualcun altro e spostarci in un’altra epoca: possiamo vestirci in stile fine Ottocento, inizio Novecento, anni Dieci, Venti, Trenta, a seconda del gusto. Poi, il divertimento invece è assolutamente contemporaneo a chi lo vive.
Per fortuna, quei pazzerelli che chiamarono Telemark il loro modo nuovo di sciare, giù bassi, ginocchia piegate, tallone al vento e sorriso stampato, si moltiplicarono nel mondo. Non molto, ma dagli Stati Uniti passarono anche in Europa e raggiunsero la magnifica Valle di Blenio incarnandosi in Lorenzo, Bigio, Stefano e Giorgio che oggi hanno contagiato una quarantina di persone. Intendiamoci, non è che il loro scopo sia quello di convertire chiunque al Telemark; loro lo praticano e chi si vuole aggregare è benvenuto. In alcune occasioni, come la Sportissima o la Telemarkada, forniscono materiale e accompagnamento a chi desidera cimentarsi nella disciplina. Poi ognuno è libero di interpretare come vuole lo stile Telemark: chi tira giù dal solaio i vecchi sci del nonno e chi invece si compra l’ultimo modello con gli attacchi appositi; chi si porta sulla schiena il padellino della fondue, il formaggio, il kirsch e l’aglio per cucinare e chi va al ristorante sulle piste per le tradizionali patatine fritte e il punch alla mela; chi cammina mezz’ora per scegliersi il suo tragitto solitario e silenzioso nella neve fresca e chi scende in mezzo a tutti gli altri. Possiamo forse dire che ciò che li distingue (a parte i vestiti di lana, quando sono in vena di travestimenti), è un certo stile elegante e molleggiato, una calma e un gusto nella discesa, insomma qualcosa che assomiglia a una danza armoniosa sulla neve.
Se a qualcuno è venuta voglia di provare e non può resistere fino alla Telemarkada dell’anno prossimo, cerchi informazioni su www.telemarkticino.ch. Se qualcun altro invece ha partecipato alla festa e vuole vedersi in fotografia, consulti www.sssnara.ch.
AUTORE Sara Rossi Guidicelli
PUBBLICAZIONE Rivista 3valli
DATA DI PUBBLICAZIONE 01 Febbraio 2012
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